7 giugno 2023

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Apple Vision PRO: il primo visore per la realtà mista

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5 giugno 2023, una delle date potenzialmente più rivoluzionarie nel mondo hi-tech: la Big Tech californiana ha presentato il suo ultimissimo prodotto, il visore di realtà mista il cui prezzo girerà attorno ai 3.500 dollari.

La storia della realtà virtuale

La realtà virtuale, nata come invenzione letteraria, esiste da circa 90 anni ed è diventata la protagonista di decine di film e centinaia di libri e fumetti.

Al suo continuo sviluppo hanno partecipato, negli anni, tantissimi scienziati ma soprattutto società come Amazon, Microsoft, Facebook, Samsung, Apple, Google… 

Durante il suo percorso, la realtà virtuale è stata oggetto di molteplici annunci, tante smentite e qualche strana curiosità. È possibile ripercorrere la sua storia seguendo le "tracce" dei tanti visori VR che sono comparsi nei primi decenni del XX secolo. 

Tra gli anni '30 e '40 del 1900 lo scrittore Stanley Weinbaum pubblicò il racconto breve The Pygmalion's Spectacles in cui faceva riferimenti espliciti ai visori VR basati su registrazioni olografiche, capaci di stimolare non solo vista e udito, ma anche il senso del tatto e dell'olfatto.

Nel 1962 fu il momento di Sensorama, un dispositivo meccanico in grado di riprodurre filmati brevi e contenuti multimediali, coinvolgendo vista, udito, tatto e olfatto. 

Il 1966 fu l’anno in cui la realtà virtuale fece il suo ingresso nel mondo militare, come simulatore di volo per l'aviazione statunitense. 

Nel 1968 Ivan Sutherland, con l'aiuto del suo studente Bob Sproull, crearono quello che viene ad oggi considerato il primo sistema di realtà virtuale con visore.

Ci furono altri episodi in tutto il mondo, fino ad arrivare all’anno considerato di svolta: nel 1993, sia i film Il tagliaerbe e Jurassic Park, sia il Sega VR, dimostrarono che la realtà virtuale potesse essere utilizzata in vari ambiti. Dall’esempio di Sega VR, visore di realtà virtuale leggero e versatile pensato per le sue console che avrebbe dovuto contenere piccoli display, cuffie e un sistema di tracciamento dei movimenti della testa e che non venne mai commercializzato, Apple e Nintendo svilupparono le loro proposte.

Nel 1994 il gigante californiano rilasciò QuickTime VR, un plugin per il media player capace di visualizzare e "far esplorare" immagini panoramiche riprese da diversi punti di vista. Nel 1995 Nintendo rilasciò Virtual Boy, la console per videogame dotata di visore VR e appositi comandi.

Questi e molti altri esempi hanno portato allo sviluppo di Apple Vision PRO. Da anni, infatti, l'azienda parlava della realizzazione di un visore per la realtà virtuale e aumentata.

Differenze tra realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e realtà mista (MR)

Parlando e leggendo di questo argomento spesso si citano Realtà Aumentata (AR), Realtà Virtuale (VR) e Realtà Mista (MR) come sinonimi, che in realtà non sono.

La Realtà Virtuale - Virtual Reality (VR) è considerata quella realtà simulata digitalmente, in cui l’utente viene completamente immerso grazie all’utilizzo di un apposito visore.

La Realtà Aumentata - Augmented Reality (AR) è la realtà che si viene a creare sovrapponendo delle informazioni digitali all’interno del mondo reale, inquadrato attraverso il display.

Mentre la Virtual Reality, avvolge totalmente l'utente e lo isola dal mondo fisico circostante, la Realtà Aumentata comporta un’interazione simultanea tra i due mondi, fisico e digitale.

Il nuovo Vision PRO Apple è pensato, invece, per una Realtà Mista - Mixed Reality (MR), capace di creare un mondo modulabile in base alle esigenze, composto da entrambe le soluzioni:

• la Realtà Aumentata permette di vedere l’ambiente circostante, sul quale si sovrappongono delle funzionalità digitali;

• la Realtà Virtuale consente di avere esperienze totalmente immersive, come la visione di un film o giocare a un videogioco.

Come funziona il nuovo Apple Vision PRO

Apple Vision PRO è il primo nuovo prodotto lanciato da Apple dopo quasi 10 anni dall’ultima grande novità, l’Apple Watch.

È stato introdotto il nuovo sistema operativo visionOS, pensato appositamente per rendere l’esperienza meno straniante e più realistica. Apple garantisce anche alcuni sistemi di sicurezza, per tutelare l’utente ed evitare una completa astrazione.

Una volta scansionata la retina (conservata con crittografia di modo che il device sia sbloccabile solo dal proprietario) Apple Vision PRO, attraverso uno schermo rivolto verso l’esterno, riproduce lo sguardo di chi lo sta indossando per rendere più naturale l’interazione con le altre persone.

I due schermi interni, con risoluzione a 4K, riproducono le immagini dell’ambiente circostante, catturate dalle fotocamere esterne del visore, alle quali vengono sovrapposti elementi virtuali, per esempio le icone delle app.

Per Apple Vision PRO non è necessario il controller: l’utente può svolgere qualsiasi azione utilizzando il movimento degli occhi, la voce o il movimento delle dita. Il dispositivo, tenendo traccia dei movimenti letti dalle fotocamere del visore, li traduce in comandi. 

Apple Vision PRO si indossa grazie a una fascia traspirabile ed elastica che avvolge la testa, mentre una guaina di tessuto lo fa aderire al viso.

Vision PRO mantiene la linea elegante e la riconoscibile essenzialità, tipica dei prodotti Apple.

Tim Cook, CEO di Apple, ha decretato l’inizio di una nuova era per l’informatica sostenendo che:

«Proprio come il Mac ci ha introdotto al personal computing e l'iPhone ci ha introdotto al mobile computing, Apple Vision Pro ci introduce allo space computing». 

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